Andare alla scoperta delle Basiliche Minori di Roma, quella di Santa Maria degli Angeli

Una delle più importanti, ma forse meno conosciute basiliche di Roma, dove si svolgono fra l’altro le più importanti cerimonie ufficiali della Repubblica Italiani, è la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Si trova al centro di Roma, di fronte a Piazza della Repubblica ed è facilmente raggiungibile con la metro (stazione Repubblica della linea A), con i bus provenienti o diretti alla stazione centrale di Roma, o anche a piedi se vi trovate in zona oppure se siete turisti e vi trovate in un hotel in zona termini.

La realizzazione di Santa Maria degli Angeli La basilica, il cui nome completo comprende anche una dedica ai Martiri, è di origine rinascimentale, e fu realizzata andando a sistemare l’aula centrale delle Terme di Diocleziano: si trova infatti nel territorio dove fu realizzato in epoca tardo-romana l’impianto termale, a seguito dell’opera di riqualificazione della zona che proprio per questo prese il nome di “Termini”.

L’idea iniziale di una chiesa (trasformata in basilica nel 1920) dedicata agli angeli fu del sacerdote Antonio Lo Duca, il quale fino alla fine della sua vita seguì i lavori, affidati dal Papa a Michelangelo intorno al 1560. L’artista, oramai in età molto avanzata, fece integrare la chiesa all’architettura romana precedente; i lavori furono terminati dall’allievo di Michelangelo, Jacopo del Duca, a causa della morte del maestro.

Una chiesa in continua evoluzione
Nel corso dei secoli, Santa Maria degli Angeli ha subito numerose modifiche e alterazioni: le più importanti iniziarno nel 18 secolo e furono ad opera dell’architetto Orlandi, il quale andò a modificare notevolmente il progetto iniziale lasciando come unica entrata quella su Piazza della Repubblica (all’epoca ancora Piazza Esedra). Questo per fare in modo di soddisfare le volontà dei papi dell’epoca, che trasferirono qui le dodici pale dell’altare provenienti dalla vecchia basilica del Vaticano.

Dopo Orlandi, fu la volta di Vanvitelli che provò a ripristinare e modificare gli interventi previsti dal suo predecessore, giudicati poco consoni all’architettura della ftura basilica. Fu aumentata la navata longitudinale e fuorno realizzate altre opere, fra cui la nuova facciata sulla piazza, oramai unico accesso alla chiesa.

Durante i primi anni del 1900, prima della trasformazione in basilica, venne abbattuta la facciata voluta da Vanvitelli, e restituita l’antica veste “romana” grazie a mattoncini dell’epoca recuperati dall’antica terma: questo è servito soltanto a dare meno rilievo alla chiesa, che attualmente non attira l’attenzione in quanto sembra essere un antico rudere e non porta i turisti ad entrare al suo interno, poco conosciuto ma senza nulla da invidiare ad altre basiliche più appariscenti all’esterno.

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